È tornato il freddo. Quella mancanza di calore umano, quella sensazione di vuoto all’altezza dello stomaco che sembra mangiare tutto. Lo raccontano i Norse nella loro ultima fatica Blu, un lavoro malinconico, denso e glaciale.
I quattro pezzi che compongono l’EP conducono l’ascoltatore in un viaggio tetro, una dimensione introspettiva e rassegnata. Non c’è pace in queste canzoni, le risposte che si stanno cercando non trovano una risposta chiara, definita. Sembra di essere in balìa di una marea tormentata, che spinge il nostro corpo contro scogli e fianchi di navi. E in tutto questo siamo impotenti.
Stringo il coltello
dalla parte della lama
ma più mi abituo
più mi affonda tra le dita
I Norse sanno bene come dare vita a atmosfere cupe. Le sonorità sono grezze e quelle note melodiche riescono a dare un vero e proprio colore ai pezzi. Si ascolta un insieme di influenze che spaziano dallo screamo al punk più sperimentale, toccando momenti di puro e ruvido hardcore. E tutto ciò riesce a trasmettere una malinconia toccante e una rabbia forte, lacerante. È la stessa che nasce dalle occasioni perse. Blu è il titolo perfetto per questi accordi e queste urla straziate.
L’EP è uscito il 17 ottobre di quest’anno grazie all’aiuto di diverse realtà indipendenti: